No, non preoccupatevi, la rossa esiste, ma non come viene intesa da molte persone. M'imbatto spesso in frasi del tipo: "le birre chiare sono leggere e quelle scure sono forti" oppure "quella rossa è doppiomalto", e di conseguenza non potevo tirarmi indietro.
Infatti, per birra rossa normalmente s'intende l'Irish Red Ale (15A, BJCP Beer Style Guidelines – 2021 Edition), un particolare tipo di birra irlandese ambrata dai toni carichi quasi rossi. Quindi una tranquilla ale, con un corpo medio-leggero, aroma leggermente caramellato o tostato, un livello di amararezza che va dai 18 ai 27 IBU, e una graduazione alcolica che tra 3.8 e 5.0% ABV. Tutt'altro quello che intende molta gente.
C'è, però, un fondo di verità. Storicamente, le birre con una graduazione alta (>5.0% ABV) erano tendenzialmente più scure, perché dovevano bollire di più (per concentrare il mosto) e quindi per questo motivo prendevano toni caramellati. Ma non tutte le birre scure erano molto alcoliche, basti pensare alle porter o oppure alle stout. Va pure aggiunto che oggi giorno con la varietà di malti ed ingredienti a nostra disposizione. Si possono ottenere birre molto alcoliche, mantenendo colorazioni bionde.
Mentre molte aziende commerciali pubblicizzano le loro rosse, come più alcoliche delle loro bionde andando a confondere maggiormente il consumatore. Poi c'è la definizione doppiomalto è un termine prettamente italiano, utilizzato nella tassazione delle birre per indicare birre con un grado zuccherino iniziale maggiore di 12°Plato e quindi una graduazione maggiore dei 5.0%ABV. Poiché se andassimo ad utilizzare il doppio del malto per la brassatura di una birra, otterremmo quasi un vino, perché staremmo intorno ai 10.0%ABV.
Con ciò, spero di aver fatto un po' di chiarezza in merito.
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