Dopo averne sentite di cotte e di crude sul vino e i solfiti ho voluto fare delle ricerche. Le frasi più celebri che ho sentito sono: "se il vino è buono non contiene solfiti, se è cattivo li contiene" oppure "questo vino deve contenere solfiti, perché mi è venuto un cerchio alla testa", e se così non fosse?
Il vino non è l'unica bevanda alcolica a contenere solfiti, poiché questi vengono prodotti naturalmente durante la fermentazione alcolica del saccharomyces cerevisiaee, essi si possono trovare in birra, sidro e idromele, e il Regolamento (CE) n. 1991/2004 della Commissione del 19 novembre 2004 impone l'obbligo di riportare la presenza di solfiti, sotto la dicitura "contiene solfiti" o "contiene anidride solforosa" oppure ancora "contiene biossido di zolfo", se questi sono presenti in una concentrazione superiore a 10mg/l. Tutto ciò perché circa 1% della popolazione è allergica all'anidride solforosa e di conseguenza questa sostanza è stata etichettata come pericolosa per la salute, ma ricordiamo solo se si è allergici.
Anidride solforosa, Chem Sim 2001 |
Qui devo fare delle aggiunte per una maggiore chiarezza sui solfiti e l'anidride solforosa, poiché in commercio ne esistono di diversi tipi:
- E220 o anidride solforosa, è un gas incolore dall'odore acre che ricorda la puzza di uova marce, il quale una volta solubilizzato in acqua genera lo ione solforoso; questo gas viene utilizzato in piccole quantità per la conservazione di frutta essiccata e della melassa;
- E221 o solfito di sodio, sale sodico dell'acido solforoso, si presenta di colore bianco e inodore, il quale una volta solubilizzato forma ioni solforosi, che come visti in precedenza sono utili per la conservazione degli alimenti;
- E222 o bisolfito di sodio, sale acido sodico dell'acido solforoso, viene utilizzato come alternativa al metabisolfito di sodio, e la sua particolarità non sta solo nella produzione di ioni solforosi una volta solubilizzati, ma trova largo impiego nei succhi di frutta in quanto consuma l'ossigeno in essi disciolti e ne previene l'imbrunimento;
- E223 o metabisolfito di sodio, sale sodico dell'acido disolforoso o metabisolforoso, si presenta come un solido incolore dall'odore pungente. Un volta solubilizzato gli ioni disolforosi tendono a scindersi in anidride solforosa e ioni solforosi, per questo è un buon conservante e antiossidante;
- E224 o metabisolfito di potassio, sale potassico dell'acido disolforoso, che lavora alla stessa maniere di quello di sodio;
- E225 o solfito di potassio, sale potassico dell'acido solforoso, si presenta come un solido incolore ed è utilizzato alla stessa maniera di quello sodico;
- E226 o solfito di calcio, sale calcico dell'acido solforoso, è un solido incolore e inodore, e si usa al pari di quello di sodio;
- E227 o bisolfito di calcio, sale acido calcico dell'acido solforoso, si presenta come un solido incolore e inodore, ed è utilizzato al pari di quello sodico;
- E228 o bisolfito di potassio, sale acido potassico dell'acido solforoso, e lavora allo stesso modo di quello sodico.
Reazioni metabisolfito nel mosto. Guerrero and Cantos-Villar, 2015 |
Viste le premesse, perché il vino, solitamente quello rosso, provoca mal di testa, e tutti questi alimenti no? Perché alla base di tutto vi è una demonizzazione della sostanza, la quale è rafforzata dalla continua presenza delle diciture sopra elencate sulle etichette della maggior parte dei vini. In quanto i solfiti in verità non provocano mal di testa, a provocare questo malanno è probabilmente l'alcool in esso contenuto [1].
Fatta questa lunga introduzione volevo parlare della via metabolica che porta alla formazione dell'anidride solforosa in fermentazione e cosa comporta la sua presenza nelle bevande alcoliche.
Questa è chiamata via di assimilazione dello zolfo o SAP, e da quello che si può osservare in figura è che la riduzione del solfuro porta al consumo di ATP e NADPH-H+, quindi è un processo metabolico dispendioso in termini energetici. Oltre a ciò si può notare che parte del solfito se prodotto in elevate quantità può essere espulso dalla cellula.
SO4-- + 2ATP + NADPH-H+ => SO2 + 2ADP + 2Pi + NADP+
Il solfito espulso può essere riassorbito in un secondo momento. Mentre quello utile per la sintesi degli amminoacidi viene ulteriormente ridotto attraverso l'ausilio di altro NADPH-H+ ad acido solfidrico, il quale tende a fuggire facilmente dalla cellula (odore di uova marce in fermentazione), in compenso buona parte di questo viene utilizzato per la sintesi di amminoacido solforati.
SO2 + 3NADPH-H+ => SH2 + 3NADP+ + 2H2O
Amminoacido-OH + S2H + => Amminoacido-SH + H2O
Bibliografia
[1] Costanigro, M., Appleby, C., Menke, S. D.; The wine headache: Consumer perceptions of sulfites and willingness to pay for non-sulfited wines; Food Quality and Preference; Volume 31, January 2014, Pages 81-89;
[2] De Guidi, I., Farines, V., Legras, J., Blondin, B.; Development of a New Assay for Measuring H2S Production during Alcoholic Fermentation: Application to the Evaluation of the Main Factors Impacting H2S Production by Three Saccharomycescerevisiae Wine Strains; Fermentation 2021, 7(4), 213;
Le informazioni presenti su questo blog sono a scopo informativo, quindi mi esento da qualsiasi responsabilità per i danni che potreste causare.
Nessun commento:
Posta un commento