Dopo aver provato l'ebrezza del luppolo fatto in casa, ad ottobre del '20, volli costruire il mio luppoleto. Come materia prima avevo i miei luppoli selvatici, ettari di terreno e dei tubi in acciaio zincato, questi ultimi utilizzati in passato da mio nonno per l'irrigazione. Mancavano solo cavi d'acciaio, redance e cavallotti, nonché dimensionarli per il mio progetto.
Sopra vi sono gli schizzi e i calcoli per la progettazione del mio luppoleto, esso prevede un implemento del 50% della struttura per un eventuale futuro. Scelsi come luogo il limite occidentale inutilizzato di un orto costruito a marzo '20, ciò permetteva di allineare il luppoleto in direzione nord-sud, essendo presente a ovest un uliveto e permette alle future piantine di godere per metà giornata della luce proveniente da est. Esso è posizionato anche in prossimità di un pozzo, permettendo così anche di avere la possibilità di irrigare il tutto.
Il luppoleto è lungo, da tirante a tirante, 12.0m, largo 2.0m e altro 5.6m. La distanza tra i pali è di 9.0m mentre tra palo e tirante si sono 2.6m con un inclinazione di 30° rispetto la verticale e 120° tra i tiranti. Intorno a ogni palo, alla distanza di 0.5m, sono stati sistemati 4 piantine di un'unica varietà. Tra un palo e l'altro invece quattro coppie. Permettendo di poter coltivare 11 varietà di luppolo.
In direzione da sud a nord sono state piantare le seguenti varietà:
Mathon e Mittelfruh ancora non sono stati ancora piantati, IO20/XXX, sono piantine seminate nel 2020 provenienti dal Nord Italia, dei quali non sono stati ancora identificati i loro generi. Nelle foto sottostati è possibile osservare il nuovo luppoleto ricostruito a febbraio dopo la rottura dei tiranti causati dalla caduta di un ramo.
Le informazioni presenti su questo blog sono a scopo informativo, quindi mi esento da qualsiasi responsabilità per i danni che potreste causare.
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