domenica 4 aprile 2021

Luppoleto

Dopo aver provato l'ebrezza del luppolo fatto in casa, ad ottobre del '20, volli costruire il mio luppoleto. Come materia prima avevo i miei luppoli selvatici, ettari di terreno e dei tubi in acciaio zincato, questi ultimi utilizzati in passato da mio nonno per l'irrigazione. Mancavano solo cavi d'acciaio, redance e cavallotti, nonché dimensionarli per il mio progetto.


Sopra vi sono gli schizzi e i calcoli per la progettazione del mio luppoleto, esso prevede un implemento del 50% della struttura per un eventuale futuro. Scelsi come luogo il limite occidentale inutilizzato di un orto costruito a marzo '20, ciò permetteva di allineare il luppoleto in direzione nord-sud, essendo presente a ovest un uliveto e permette alle future piantine di godere per metà giornata della luce proveniente da est. Esso è posizionato anche in prossimità di un pozzo, permettendo così anche di avere la possibilità di irrigare il tutto.


Il luppoleto è lungo, da tirante a tirante, 12.0m, largo 2.0m e altro 5.6m. La distanza tra i pali è di 9.0m mentre tra palo e tirante si sono 2.6m con un inclinazione di 30° rispetto la verticale e 120° tra i tiranti. Intorno a ogni palo, alla distanza di 0.5m, sono stati sistemati 4 piantine di un'unica varietà. Tra un palo e l'altro invece quattro coppie. Permettendo di poter coltivare 11 varietà di luppolo.

In direzione da sud a nord sono state piantare le seguenti varietà:

Early Bird Goding/Mathon*   [Primo palo]
Fuggle                         [Prima coppia]
Cascade                       [Seconda coppia]
Sorachi Ace                   [Terza coppia]
Hersbrucker                   [Quarta coppia]
Lycos                          [Secondo palo]
Mittelfruh*                    [Quinta coppia]
Saaz                            [Sesta coppia]
IO20/XXX                      [Ottava coppia]
IO20/XXX                      [Nona coppia]
IO20/XXX                      [Terzo palo]

Mathon e Mittelfruh ancora non sono stati ancora piantati, IO20/XXX, sono piantine seminate nel 2020 provenienti dal Nord Italia, dei quali non sono stati ancora identificati i loro generi. Nelle foto sottostati è possibile osservare il nuovo luppoleto ricostruito a febbraio dopo la rottura dei tiranti causati dalla caduta di un ramo.



La ricostruzione mi permise di aggiungere dei piccoli accorgimenti, quali dei cavi più lungi che premettono la formazione della curva a catenario e quindi sopportare meglio il carico, inclinare i pali verso l'esterno del luppoleto, così che una volta caricati non pendano verso l'interno, infine inserire dei cavallotti lungo il cavo, in modo da poter sapere dove vada posizionato lo spago sul quale far crescere le liane.






Le informazioni presenti su questo blog sono a scopo informativo, quindi mi esento da qualsiasi responsabilità per i danni che potreste causare.

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